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“What a difference a day makes” recitava una vecchia canzone degli anni 30. Si potrebbe ugualmente esclamare oggi: “che differenza tra un anno e l’altro!”, facendo riferimento alla situazione economica mondiale dell’agosto 2007 e a quella del luglio 2008.
Però la storia si ripete, in un continuo susseguirsi di corsi e ricorsi, come ben ci ricorda la vecchia dottrina.
Nella stessa situazione eravamo nel 1991 (all’epoca della prima guerra del Golfo) quindi nel 1996 (mentre in Europa si ponevano i paletti per la creazione di una problematica unione monetaria) nel 2001 (poco dopo il drammatico atto terroristico di New York) e, con un paio d’anni di ritardo, lo siamo oggi, A. D. 2008
Sette anni, i canonici sette biblici anni delle vacche grasse, e puntualmente le angosce si ripresentano.
(S)fortunatamente, nel frattempo, il mondo è stato inondato di liquidità e i danni irreparabili che l’euforia dei momenti favorevoli avrebbe potuto provocare all’economia mondiale sono stati comunque limitati.
La vita prosegue e solo i deboli di spirito si faranno prendere dal panico. La storia degli ultimi 60 anni ha ovunque visto una crescita continua nel medio- lungo termine, praticamente in tutte le aree geografiche, e così sarà ancora per molto tempo.
Fenzi ha seguito questa crescita dal lontano 1941, si è globalizzata con stabilimenti in Europa, Asia e Nord America, ha migliorato continuamente i propri prodotti e allargato di continuo la cerchia della sua clientela, residente in oltre 100 nazioni.
I numeri del primo semestre sono stati molto confortanti e rispecchiano ancora una crescita a doppia cifra, una performance estremamente positiva in un anno di ripiegamento congiunturale.
Significa che il mondo del vetro cresce, magari in modo diseguale, meno nelle vecchie economie industrializzate, di più nei paesi emergenti, ma comunque cresce. E sicuramente, crescerà ancora per chi saprà offrire prodotti sempre più performanti e competitivi.
