RICERCA E SVILUPPO: A COLLOQUIO CON PIETRO UNGARELLI

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Quando, nel numero scorso di questa newsletter, abbiamo brevemente affrontato la novità del settore Ricerca e Sviluppo, ci siamo ripromessi di approfondire l’argomento, data la sua estrema attualità. Il nuovo reparto è infatti uno degli investimenti più recenti e più sentiti in Fenzi, poiché su di esso si gioca buona parte del successo futuro. Inaugurato nel settembre 2004, nasce dall’idea di favorire le sinergie concentrando in un’unica struttura tutte le esperienze professionali e la strumentazione necessaria all’indagine. Al suo interno la chimica dedicata al vetro viene sviluppata a tutto campo vista la molteplicità dei prodotti che Fenzi S.p.A. produce per questo settore: vernici anticorrosive per specchi, sigillanti per vetrate isolanti, smalti ceramici per la decorazione del vetro devono garantire caratteristiche e prestazioni specifiche all’utilizzo. In questa nuova struttura, il loro costante sviluppo è garantito dalla competenza di 7 laureati in chimica, guidati e coordinati da un giovane e brillante responsabile di reparto, naturalmente chimico a sua volta: Pietro Ungarelli. A lui ci siamo rivolti per avere notizie più complete sulla nuova realtà.

 

Dottor Ungarelli, come inizia il processo di lavoro all’interno del reparto Ricerca e Sviluppo? Intendo dire, da quali esigenze si parte?

Ogni volta si parte da un’esigenza particolare, può essere lo studio di un nuovo prodotto, l’evoluzione di un prodotto esistente, oppure la necessità di soddisfare la sempre più pressante richiesta di rispettare criteri ecologico/ambientali in continua evoluzione.

 

Questo è un tema di interesse generale per l’industria. Su quali aspetti vi siete concentrati maggiormente in questi ultimi tempi?

Non è semplice fare una classifica per ordine d’importanza, oggi tuttavia c’è grande attenzione, e grande precauzione, nei confronti delle lavorazioni che prevedono l’utilizzo di prodotti chimici contenenti metalli pesanti (cadmio, cromo (VI), piombo) e/o solventi organici (emissioni VOC). Le direttive europee in proposito sono diventate molto restrittive, e per le aziende chimiche il loro rispetto è diventato un obiettivo imprescindibile sia per ovvi motivi commerciali sia per motivazioni etiche e di immagine. Su questo fronte Fenzi si è sempre dimostrata molto sensibile, a volte anticipando addirittura quelle che poi sarebbero diventate imposizioni di legge.

 

Per quali mercati le regolamentazioni sono più restrittive?

Senz’altro è il mercato europeo a porre i vincoli più stringenti, seguono gli Stati Uniti con regole a volte diverse tra i diversi stati federati; infine i mercati asiatici dove la sensibilità è minore ma comunque in rapida crescita.

 

Come è coinvolto il suo reparto nella certificazione ISO 9001:2000 che riguarda l’azienda nel suo complesso?

E’ coinvolto in maniera determinante: è qui infatti che vengono definiti e convalidati i requisiti che il prodotto dovrà avere per essere “promosso” e quindi proposto al mercato.

 

Come viene impostato il programma di ricerca nei singoli casi specifici?

Si parte dalla definizione degli obiettivi della ricerca, i cosiddetti requisiti di base che il prodotto da sviluppare dovrà soddisfare, al loro variare mutano naturalmente anche le metodologie di lavoro e le tecniche di indagine. Si parte con prove di laboratorio, anche molto sofisticate poiché è sempre necessario riprodurre particolari fenomeni collegati al ciclo di utilizzo del prodotto e durata dei manufatti con esso ottenuti (Prove di corrosione, esposizione accelerata agli agenti atmosferici ecc.).

Soddisfatti in questa prima fase tutti i requisiti stabiliti si procede alla cosiddette prove industriali, in pratica il prodotto ottenuto nelle reali condizioni di processo viene nuovamente verificato. Infine, non dimenticando che tutti i nostri prodotti devono potersi correttamente applicare al vetro utilizzando gli impianti comunemente in uso, il giudizio finale spetta ai Clienti. Solo quando tutte queste fasi sono state superate con soddisfazione il nuovo prodotto è pronto per il mercato.

 

Chi è, all’interno dell’azienda, il “committente” della ricerca?

Il vero committente non è mai all’interno dell’azienda, ma al suo esterno: è il mercato, che viene costantemente monitorato attraverso la normale attività commerciale di ogni giorno. E’ dal mercato infatti che arrivano le indicazioni o le richieste per la messa a punto di nuovi prodotti oppure per lo studio e lo sviluppo di evoluzioni dei prodotti esistenti. Ed è sempre il mercato che ci suggerisce, magari in anticipo se si riesce ad individuarne i messaggi, i nuovi standard di riferimento. Solo così riusciamo a tener fede alla filosofia Fenzi: essere sempre un passo più avanti.


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