UN GIOVANE ENTUSIASTA DI NOME JACOBO SOIFER

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Jacobo Soifer è il co-fondatore e l’anima di Fenzi South America, già Fenzi Argentina fin dal 1996.
Profondo conoscitore del mondo del vetro e del mercato sudamericano, è giunto quest’estate all’importante meta degli ottant’anni. Non possiamo celebrare al meglio il suo splendido compleanno se non lasciandogli libertà di parola nel raccontarci la sua avventura.

Complimenti Jacobo per i suoi ottant’anni. Ci racconta com’è nata la sua storia con Fenzi?

Mi presento: Jacobo Soifer, argentino, nato a Buenos Aires il 10 Agosto 1932. Sposato, 3 figli, 9 nipoti.
Nel 1995 ho incontrato Dino Fenzi in una fiera del settore a Houston, USA. Era interessato ad offrirmi l’opportunità di rappresentare l’azienda Fenzi nel MERCOSUR. Avevo già conosciuto Dino alcuni anni prima, 7 o 8, quando ero titolare di un’azienda che produceva specchi utilizzando le vernici Fenzi. Da quell’incontro capii che Fenzi era interessato a vendere le vernici Duralux all’azienda produttrice di specchi del gruppo Pilkington in Argentina.
Di ritorno dal viaggio proprio grazie ai miei stretti rapporti con questa azienda abbiamo concordato la vendita di un container di questo prodotto, il primo in Argentina. Mi ricordo che quando è arrivato nel paese era il giorno di Pasqua, un giorno festivo; l’azienda permise lo stesso di fare le prime prove con la vernice, quelle stesse prime prove che superate con successo diedero la prima e risolutiva spinta per l’utilizzo esclusivo del prodotto, un accordo che dura da 15 anni.
Poco dopo ho iniziato a sondare il mercato delle vetrate isolanti, chiedendo informazioni ai produttori e ai trasformatori di vetro piano; mi sono reso conto che era il momento giusto per promuovere l’idea che il vetro per le costruzioni dovesse diventare come nel resto del mondo sinonimo di risparmio energetico, isolamento acustico e miglioramento della qualità della vita.
A questo punto ho capito che le mie conoscenze sul vetro potevano essere utili a questo scopo. Lasciatemi spiegare che io vengo da una famiglia umile, mio padre immigrato acquisì una vetreria durante il periodo della mia gestazione: dico sempre che ho mangiato vetro anche nel pancione di mia madre proprio perché anche lei aiutava mio padre nel lavoro.
Quando Dino ha capito le potenzialità di questo mercato attraverso i miei resoconti, non ha esitato e mi ha raggiunto a Buenos Aires dove abbiamo partecipato ad una piccola fiera del settore; al suo ritorno ho ricevuto un messaggio in cui mi offriva di essere partner del gruppo Fenzi in Argentina per commercializzarne i prodotti.
Non era passato molto tempo, nemmeno il tempo di riflettere sulla proposta, e ricevetti un’altra lettera per costituire una società qui in Argentina, dove aveva già costituito il capitale per iniziare a lavorare sotto il nome di Fenzi Argentina SA. La nostra partnership è stata formalizzata a Buenos Aires il 21 Novembre 1996.

Qual è stato il principale fattore del successo dell’azienda?

Il fattore principale di questo successo è stata la mia personale conoscenza, costruita in molti anni, del mercato argentino e dei paesi membri del MERCOSUR; questo vantaggio mi ha consentito di avere le porte aperte in tutte le aziende di questo continente e così abbiamo potuto rapidamente introdurci anche in Cile, Brasile, Uruguay, Paraguay, ecc.

Quali sono i prodotti di maggior successo nel Sud America?

Il maggior successo è Duralux: oggi il 90% delle aziende produttrici di specchi in Sud America è nostro cliente, importando direttamente da Fenzi SpA importanti quantità di vernice. Un'altra area molto importante e in forte sviluppo è la produzione di vetro isolante, che sta raggiungendo livelli molto importanti in tutti i paesi. Siamo riusciti ad installare prodotti Glass Alliance non solo negli edifici commerciali ma anche nelle abitazioni, con sempre maggior successo poiché il vetro isolante sta crescendo in nuovi mercati, soprattutto nei paesi in cui è previsto come installazione obbligatoria.

Quali sono i possibili sviluppi futuri di Fenzi South America?

Fenzi South America è da un anno ormai il nuovo nome della società; abbiamo adottato questo nuovo nome perché ci siamo aperti in modo preponderante ai mercati di tutto il Sud America negli ultimi 5-6 anni; abbiamo incorporato personale giovane in azienda e stiamo procedendo con lo sviluppo di nuovi progetti, necessari per dare spazio alle tecnologie con cui dobbiamo rapportarci ogni giorno: solo così possiamo garantirci il successo che già abbiamo ottenuto, guardando con fiducia e sicurezza al domani. Stiamo pensando anche di iniziare a produrre in loco in un futuro ormai prossimo, in considerazione delle nuove normative per l'importazione.
Oggi l'azienda ha le risorse necessarie per rispondere alle esigenze dei clienti, possiamo cioè tenere a magazzino importanti stock per coprire le vendite di tutti i prodotti per tre mesi e dare assistenza tecnica per lo sviluppo di nuovi mercati.

Qual è il pensiero che oggi si sente di condividere?

Ottanta anni? Mi sento come se ne avessi 40, non mi sento così vecchio da andare in pensione. Questo è forse quello che l'età potrebbe suggerire, ma la mia mente e il mio corpo mi chiedono ogni giorno di avviare nuovi progetti. Se pensassi di fermarmi con il lavoro dedicherei tutto il tempo a quelle altre attività che mi gratificano fisicamente, spiritualmente e potenzialmente utili per la società.

Tanti auguri Jacobo, e grazie per la bella chiacchierata.


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