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Dicembre 2015
Tra le tecnologie più innovative per la produzione di energia pulita, il solare termico riveste un ruolo di primaria importanza. Universalmente conosciuto con l’acronimo CSP (Concentrated Solar Power), è indubbiamente il sistema a maggiori potenzialità di crescita.
Infatti, nonostante non abbia raggiunto i livelli di maturità di altre tecnologie, come ad esempio l'eolico ed il fotovoltaico, ha trovato ampia realizzazione con la costruzione di circa 50 centrali distribuite nel mondo, per lo più in zone desertiche a forte irraggiamento solare, e ha ancora ampi margini di miglioramento dell'efficienza (bilancio energetico).
I metodi di conversione dell’energia solare in energia termica e quindi in elettricità sono diversi: il principio di partenza è la concentrazione dei raggi solari tramite specchi speciali su un ricevitore appositamente attrezzato.
Le centrali esistenti ospitano soprattutto impianti a collettori parabolici lineari, in cui gli specchi concentrano la luce del sole, catturata seguendone il tragitto nel corso della giornata, su un tubo ricevitore al cui interno è contenuto un fluido termovettore di varia natura. Il calore accumulato, trasformato in vapore, alimenta turbine per la produzione di energia elettrica.
Un altro sistema molto utilizzato è detto a torre centrale, in cui la distesa degli specchi posizionata a terra concentra i raggi solari su un unico ricevitore fisso, sistemato sulla sommità della torre.
Stati Uniti ed Europa del Sud, fino ad oggi, sono state le aree geografiche caratterizzate dai maggiori investimenti in questo settore; in un futuro molto prossimo si prevede l’incremento di questa tecnologia in Paesi come la Cina, l’India e il Sud Africa.
In Italia, il Gruppo Fenzi investe da anni nella ricerca sul solare: l'azienda di Tribiano ha sviluppato le sue vernici per specchi solari, seguendo in parallelo i miglioramenti che la tecnologia CSP ha subito in questi anni, fino a raggiungere livelli prestazionali che superano ampiamente i requisiti di riferimento internazionali.
Ecco perché particolare interesse ha riscosso a Vitrum 2015 la sezione “Ricerca e Sperimentazione”, nell’ambito della mostra “Glass. The Great Unexpected” che ha caratterizzato questa edizione della fiera. Fenzi si è assunto l’onere e l’onore di partecipare alla preparazione dei particolari espositivi riguardanti appunto il CSP, tecnologia nella quale occupa una posizione di assoluta prevalenza a livello mondiale. Gli specchi solari infatti sono strumenti molto particolari, che devono garantire prestazioni elevatissime in considerazione delle condizioni di lavoro cui sono sottoposti: temperature d’esercizio molto elevate, forti sollecitazioni di tipo meccanico ed abrasivo.
Le vernici protettive Duralux Solar Coatings sono state concepite da Fenzi fin dagli esordi come prodotti che dovessero dimostrare caratteristiche eccezionali.
Pietro Ungarelli, Responsabile Ricerca & Sviluppo di Fenzi, commenta così i riscontri avuti nei giorni di fiera: “Il Gruppo Fenzi ha animato la sezione “Ricerca e Sperimentazione” presentando specchi solari di ultima generazione, utilizzati per la costruzione di una delle CSP Italiane (Priolo Gargallo). Attualmente la ricerca dell’azienda di Tribiano si concentra sulla tecnologia dei sistemi CSP con la produzione delle vernici Duralux Solar Coatings, studiate per garantire un’elevata resistenza chimica alla corrosione e alle radiazioni UV. Molti dei nostri clienti e collaboratori, sia italiani che internazionali, hanno visitato lo stand aziendale e sono stati ben lieti di visitare anche la mostra: il connubio tra il presente dell’azienda e lo sguardo sul futuro si è dimostrato vincente. Particolare interesse è arrivato dal Sud America, in particolare dall’Argentina (FENZI Argentina).
C’è, infatti, un grande interesse a livello governativo per tutte le possibili fonti di energia rinnovabile.
Lo scorso anno un terzo del bilancio dello Stato è stato speso per l’importazione di combustibili.
La politica futura del paese dovrà essere indirizzata verso nuove leggi di bilancio, utili per finanziare nuovi progetti come quello del CSP”.